Vigilia del Natale ortodosso e i suoi piatti tipici



Oggi per il mondo ortodosso è un giorno molto importante, perché il 6 gennaio è la Vigilia di Natale. Un po’ di storia e perché il natale lo festeggiamo proprio domani l'ho già raccontato nel post “Natale oppure Capodanno” (21/12/2016). Qui invece mi dedicherei alle tradizioni natalizie e ai piatti tipici. 
La santa festa di Natale precede la quaresima natalizia che comincia il 28 novembre e dura fino al 6 di gennaio. La quaresima ortodossa è molto più rigida di quella cattolica. In questo periodo non si possono mangiare diversi cibi, tra cui carne, uova, latte, formaggio, burro; inoltre il lunedì, mercoledì e venerdì non si possono mangiare pesce e vino. In generale è invece permesso mangiare frutta, verdura, frutti di bosco, funghi, riso, grano saraceno, avena (e altri cereali), pane, diversi tipi di noci, miele. Sabato, domenica, martedì e giovedì è permesso mangiare pesce, frutti di mare, burro e bere un po’ di vino. Il periodo dal 2 al 5 di gennaio della quaresima diventa ancora più rigido e non si può mangiare neanche il pesce. Come ci dice la storia  tutto il giorno del 6 gennaio non si mangia fino alla cosiddetta “prima stella”. Dopo apparizione della prima stella, cioè dopo la messa di Natale, si può mettersi a tavola per la cena della Vigilia che è molto più sobria in confronto a quella che siamo abituati a vedere e mangiare qui, in Italia.
La Vigilia di Natale in russo si chiama Socelnik. Il nome deriva dalla parola della lingua russa antica “socen’ ” che significa “lepeshka” (piadina) il cui ingrediente principale è l’olio di canapa. Questa “piadina” si preparava a Natale. Il popolo della  Rus’ antica dall’impasto della lepeshka ricavava una maschera che usava per osservare i passanti, e grazie alla quale  credeva di capire che futuro lo aspettasse.
 Esistono diversi piatti tradizionali della Vigilia che venivano mangiati dopo la messa notturna chiamata in russo Bojestvennaya liturghiya (Божественная литургия). Uno dei piatti importanti è il Сочиво anche detto Kутья (Socivo oppure Kut’ya). I suoi ingredienti sono: grano tenero, semi di papavero, noci, nocciole, miele e frutta secca. Il grano tenero viene bollito con acqua per ottenere la pappa (vorrei farvi notare che in Russia ancora adesso sono molto amate le pappe di cereali), e dopo si aggiungono gli altri ingredienti. Una volta dicevano che più Socivo è ricco di ingredienti più l’anno che arriva sarà ricco e fecondo. Anche ogni ingrediente del piatto ha il suo senso: il grano come simbolo della resurrezione, il miele rappresenta la salute e la vita benestante, i semi di papavero portano ricchezza nella famiglia.

Altro piatto importante della vigilia è Взвар (Vzvar). È una bevanda calda ricavata dalla frutta secca e che viene addolcita mettondoci del miele. Lo Vzvar più famoso era quello di mele secche dove si aggiungeva ribes rosse o lamponi. Per preparare  lo Vzvar non è necessario bollire la frutta, basta farne un'infusione e dopo berla calda.
 Oltre a questi due piatti sul tavolo si mettevano insalate di verdura lessa, cavolo cappuccio salato, cetrioli salati. Come dice la tradizione la carne e il pesce si potevano mangiare solo dopo la messa natalizia mattutina del 7 di gennaio. A pranzo si cucinavano  maiale, anatra, pesce . . .(segue)

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